L’esperienza di Albi Qehajaj, ricercatore presso GEI S.r.l, società che opera nel settore della progettazione, produzione e manutenzione di sistemi di pompaggio antincendio e rappresenta, ad oggi, l’unica azienda toscana completamente impegnata in questo tipo di mercato.
Ciao Albi, ti andrebbe di raccontarci come sei entrato in contatto con il progetto FABER?
Ho avuto la possibilità di conoscere il progetto grazie ai miei professori universitari, dopo la mia laurea magistrale in ingegneria meccanica, avvenuta durante la pandemia. Con tutte le incertezze e le preoccupazioni legate alla situazione lavorativa del momento.
Mi hanno proposto di intraprendere la vita del dottorato industriale, consentendomi sia di sperimentare la vita in azienda sia di conseguire un nuovo titolo.
Ed è stata un’esperienza soddisfacente anche in ambito più puramente aziendale. Nel momento in cui mi sono interfacciato con GEI sono stato felice di incontrare persone molto disponibili e disposte ad insegnarmi tanto.
Di cosa si sta occupando la tua ricerca?
Il mio progetto ha il ruolo di introdurre una piattaforma di PDM (Product Data Management) e PLM (Product Lifecycle Management). Ovvero un archivio dove gestire tutte le informazioni e i disegni in modo molto più veloce e l’intero circuito più comodamente. In quest’ottica, i disegni del PDM si collegheranno direttamente con il gestionale delle aziende. Questo comporta e ottiene un notevole risparmio sia di tempo che di risorse.
Secondo te qual è il punto di forza del progetto FABER?
Personalmente credo che questa esperienza rappresenti un’ottima possibilità: quella di coniugare e connettere l’università con una reale applicabilità nel mondo del lavoro. Un progetto molto importante anche per le aziende che hanno così l’occasione di poter inserire al proprio interno risorse giovani, motivate e aggiornate.